TAMARA DREWE - TRADIMENTI ALL'INGLESE, di Stephen Frears

Fresca di chirurgia plastica al naso e di una rubrica tenuta su uno dei più importanti giornali inglesi, la (ormai) bella Tamara Drewe fa ritorno nel paesino natale per vendere la casa della madre defunta, riprendendosi delle sognate rivincite e portando trambusto nel ritrovo di scrittori gestito dal famoso bestsellerista Nicholas Hardiment e dalla di lui moglie. Però...

Avete presente quei film che a voi piacciono ma che vengono pressoché ignorati? Quelli che non ambiscono a essere chissà quali capolavori, magari anche molto easy nello svolgimento e nella messa in scena, ma che vi lasciano più di molto altro, stupendovi, e che rivedete sempre con piacere? Titoli che magari Rai4 manda in onda negli orari più sfigati e che, nonostante i vostri consigli, quasi nessuno continua a sfangarsi?

Per me Tamara Drewe è uno di questi.

Diciamola tutta, però, fu lanciato nella peggior maniera possibile.

Nonostante i suoi soggiorni a Venezia e Cannes, dove restò come un ospite speciale del quale tutti si vergognano un poco, ricordo che gli addetti ai lavori si limitarono a mandare in ristampa il fumetto la graphic novel di Posy Simmonds da cui è tratto - tra l'altro, autrice che non sono mai riuscito ad apprezzare, molto probabilmente un limite mio - con tanto di fastidiosa fascetta, confezionando poi un trailer quasi omicida e un poster italiano che somiglia in maniera molto inquietante a un lavoro di grafica che consegnai all'esame di maturità.

E no, non è un complimento, casomai ve lo steste chiedendo...

Non bastò nemmeno l'annuncio che a dirigerlo fosse il blasonato Stephen Frears (che viveva ancora di rendita da titoli come The queen e il bel Chérie con la Pfeiffer). Tutti quelli che avevano visto il trailer si erano soffermati sul culo della Arterton, che per carità, è sfruttato a dovere anche nel film e soprattutto nel trailer, che però fa sembrare il film solo una commedietta romantica, lontana anni luce da quello che può appassionare i "cinefili veri".

E lo è. Ma non "solo" quello.

Se un non-patito delle commedie romantiche come me arriva a rivederselo per ben quattro volte nel corso degli anni, qualcosa verrà dire. Ma la cosa veramente assurda è che prende le distanze da quanto fatto a tema precedentemente, pur avendone tutte le dinamiche e gli sviluppi tipici. C'è la ragazzina sfigata che ritorna al paese d'origine e l'inevitabile triangolo amoroso, che qua diventa addirittura un quadrilatero assurdo (con tanto di rock star di passaggio a rompere le uova nel paniere), fino alla resa dei conti e a una sorta di happy end.

Ecco, credo che tutto stia nella "sorta" di cui sopra, ma ci arriviamo per gradi.

La verità è che grandissima parte del lavoro la fa la regia di Frears, che non è mai stato un manierista, anzi, è uno di quei registi molto puliti che confezionano dei film accessibili a chiunque... il fatto è che lo fa dannatamente bene. E davvero, a tema credo sia una delle pellicole con un ritmo fantastico, che pur non proponendo sparatorie o inseguimenti alla Torello Family non dona mai un attimo di noia, adagiandosi perfettamente alla sceneggiatura di Moira Buffini che si prende pure diverse licenze rispetto al materiale di partenza, facendo un lavoro egregio sui personaggi e sulla circolarità della trama.

Questi ultimi due sono elementi che mi hanno letteralmente conquistato e sui quali si sono soffermati in pochissimi - ma la Arterton offre più di una distrazione, ammetto.

Tamara Drewe è un film che nella sua semplicità riesce a fare un ritratto abbastanza impietoso della natura umana e del suo voler apparire a tutti i costi. Non c'è un solo personaggio che sia positivo (e l'unico abbastanza lindo è quello che si è letteralmente sputtanato un futuro di illustre) e tutti quanti rincorrono un ideale di successo, finendone a loro volta vittime. Prima fra tutte la protagonista, vissuta per tutta la sua vita col desiderio di rivalsa, e che finirà per diventare vera e propria vittima delle proprie azioni, le stesse che avrebbero dovuta elevarla sopra tutti quelli che la hanno svilita e che alla fine la hanno solo "ridotta" come loro.

Tutti i presenti in questo film sono manovrati da questo desiderio, intersecano le loro storie in maniera certosina e, senza particolari sviluppi o ellissi, tutti i nodi vengono al pettine. Ognuno svolge il suo ciclo, finendo davanti alla verità sulla propria natura.

C'è chi scoprirà di essere un mediocre come tanti, chi capirà di non essersi mai allontanata dalla persona che aveva creduto di aver abbandonato per sempre e chi si ritroverà a diventare come il proprio peggior nemico.

Personaggi fallibili e perfettamente umani, supportati da un cast di prima classe in grado di valorizzare ognuno di loro, insieme a un regista che compie una marcia lunga senza però fermarsi mai a riprendere fiato, con la classica compostezza inglese. E dei dialoghi a dir poco brillanti, nella loro semplicità, per un film che magari non offrirà guizzi estremi ma che porta avanti un proprio discorso con genuina costanza. 

Io non so davvero cosa doveva fare di più Frears per farvi piacere questo film, che oltre all'oblio - davvero, trovare delle immagini decenti è stata un'impresa - si portò a casa un certo disprezzo di una parte della critica.

A me continua a piacere e persisto nel mio consigliarlo a chiunque voglia una visione leggera ma allo stesso tempo attivaneuroni.







Commenti

  1. Me lo ricordo adorabile, lei bomba 🔥

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    1. Finalmente un film su cui siamo d'accordo 😱
      Sui temi importanti, però, c'è sempre stata intesa 🍻

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  2. Bel film, sono etero ma sulla Arterton un pensiero c'è lo farei anche io...

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    1. Qui e in "Gemma Bovery" (sempre tratto dalla Simmonds) mi fa rivalutare l'esistenza di Dio... 😍🥰

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  3. Questo ce l'ho in lista da un po' ma mannaggia la miseria ancora non ho trovato il momento...

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    1. Dovrebbe esserci su Prime. Merita, una visione che può risollevare un'oziosa domenica, magari ;)

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  4. Sulla Arterton di pensieri ne abbiamo fatti in parecchi... e non pubblicabili!
    Il film fu presentato a Cannes (non a Venezia) e non pare sinceramente di ricordare che fosse stato così schifato... almeno questa è la mia percezione. Io comunque lo rivedo sempre volentieri :)

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    1. Ricordo pure Venezia 😱
      Ti dirò, io ne lessi di cotte e di crude...

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  5. Visto e abbastanza piaciuto, un film molto carino, non più della Arterton però :D

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    1. Egregio, contro certe cose neppure la più sopraffina delle menti umane può avere la meglio...

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