WHAT JOSIAH SAW, di Vincent Grashaw

Tre fratelli si riuniscono quando una misteriosa compagnia petrolifera vuole acquistare la loro fattoria. Terreno a detta di tutti maledetto da quando l'amorevole madre fu trovata impiccata a un albero...

Tutti a dirti di allargare i tuoi orizzonti, quando alla fine il più delle volte a salvarmi è stata proprio la comfort zone, quelle visioni che "fanno proprio per me". Spesso non serve cercare tanto, ma andare dove siamo stati bene e trovare chi picchia duro, come questo film.

Film uscito direttamente su Shudder e che da noi temo rimarrà inedito per un bel po' di tempo. Ma diciamo che non credo avrebbe potuto avere ampio pubblico...

What Josiah saw, terza fatica dietro la mdp di Vincent Grashaw (anche attore e produttore su cui dovrò fare delle belle ricerche, mi sa) appartiene al filone southern gothic, termine da noi non molto conosciuto ma che, se volete sentirvi un po' intelligenti, ha avuto i suoi notevoli lustri da penne come quella di William Faulkner. Si tratta di quelle storie di ambientazione semi-rurale - o, come suggerisce il nome, negli stati sudisti americani - con personaggi borderline, spesso in stato di semipovertà... sì, insomma, quelli che i democratici dimenticano con buona rendita di Trump, talvolta sopra le righe ed eccentrici, che devono affrontare situazioni degradate o che pettinerebbero lo stomaco all'uomo della strada.

Violenza, alienazione e la concezione che si è soli a questo mondo sono i tratti tipici di queste storie, e senza inventarsi nulla di nuovo è quello che propone il film stesso, attingendo pienamente dalla propria stessa mitologia di partenza, ma... picchiando duro come pochi altri. Ergo, #cinemadeglieccessi sia.

Davvero, 'sto film è una mina pazzesca.

La cosa incredibile è che la sceneggiatura di Robert A. Dilts sembra non avere una vera e propria trama e a un certo punto involve su se stessa, con una parte centrale che si concede tutte le lungaggini possibili. Sono tre i capitoli, ognuno dedicato ai figli di Josiah e dell'amorevole moglie accollata, apparentemente slegati tra loro ma attui a fornirci un ritratto preciso e dettagliato dei tre pedoni di quella scacchiera familiare che farebbe ricredere pure la signor Lovejoy.

Ironicamente, il pezzo sul colpo gobbo al covo degli zingari è quello che mi ha preso maggiormente e già da solo potrebbe essere un bellissimo mediometraggio.

Ma basta aguzzare la vista per comprendere che ogni capitolo è legato a doppio filo non solo a quello comunicatoci nel prologo, ma anche al concetto di paternità, reale, surrogata o ricercata che sia, perché è da un lutto familiare che ha origine la storia.

Grashaw (ragazzo mio, ma un film da noi potresti pure distribuirlo, nè) trovandosi tuto questo cucuzzaro di disagio tra le mani fa l'unica cosa possibile, ovvero punta tutto sull'atmosfera.

Seriamente, in realtà  What Josiah saw è un film piuttosto parco di violenza visiva e, quando presente, non è superiore a quella del blockbuster medio. Eppure risulta insostenibile. Sono due ore di lenta agonia e di gola asciutta che non possono lasciare indifferenti, perché sempre caratterizzati da un particolar uso delle luci (fate caso alla figura del padre, alle sue spalle è quasi sempre più sinistramente illuminato, quasi a mimare un incendio) e un utilizzo del sonoro che funge da sostituto alla colonna sonora in più di un frangente, dando nuova tridimensionalità alle immagini e alle distorsioni che emanano.

Abbandonandosi anche a un paio di momenti lisergici, il buon Vinny va a braccetto con tutto il marcio e lo sporco che storie simili, senza esaltarli ma rendendoli proprio protagonisti secondari.

Certo, va detto che una tale collezione di facce da sberle (spicca su tutti il mitico Robert Patrick, il T-1000 di Terminator 2) aiuta. E anzi questa scelta di casting è solo l'ennesima perla di tutta l'operazione, perché riuscire a trovare persone così efficaci sia nella resa visiva che recitativa non è semplice e porta con sé del coraggio produttivo non da poco.

Sì, se non si fosse capito mi è piaciuto.

L'ho visto ieri sera e continuo a pensarci ancora adesso, ma non è una pellicola che definirei perfetta o che consiglierei a cuor leggero.

Come ho detto, porta avanti un discorso preciso (anche se all'inizio non si direbbe) per tutte le sue due ore di durata, prendendosi tempi e divagazioni in gran quantità, ergo i meno pazienti potrebbero patire la pesantezza. Inoltre è davvero pesante da reggere, ma quello dipende dalla sensibilità personale di ognuno. 

Volendo fare la punta al cazzo col temperamatite (perché sì, ha diviso parecchio), potremmo accollarci a quella lungaggine di mezzo di cui sopra, oppure al momento in cui tutti i nodi vengono al rastrello, e lì c'è parecchio da dire. 

E' stato il momento in cui ho ricevuto le vibes negative che più aspettavo, ma a puntigliosità conclamata, possiamo dire che è proprio il sovraccarico di tutto quello che si è seminato prima che potrebbe muover le critiche più feroci, oltre al fatto che tutto viene annunciato con l'inevitabile spiegone. E per un film che ha fatto dell'atmosfera e dei silenzi guidatori la propria essenza, è una piccola caduta che però, a mio avviso, non toglie un grammo di potenza a una storia dove il più pulito dei personaggi come minimo ha la rogna.

Passeranno tutti i momenti topici necessari e molte domande rimarranno senza risposta. Non è quello che conta. Non sapremo mai cosa ha visto Josiah o chi per lui, non ci verrà mai detto se era una visione infernale o se all'inferno voleva guidare. 

C'è solo la consapevolezza del male e della sua esistenza, proprio dove la religione si fa opprimente.

Potrà piacervi o meno, ma mi ha dato la scosse di cui ogni tanto ho bisogno. E già solo per questo, lo considero un filmone.

Poi c'è tutto il resto che non è da meno.






Commenti

  1. Bene!!! Contenta che sei riuscito a reperirlo, il film più sporco, sorprendente, inquietante visto negli ultimi tempi, non pensavo si potesse trovare, dal TFF del 2021 ad oggi, non ne avevo letto da nessuna parte. Film che rivedrei....
    What Josiah saw? Beh, chiaramente ha visto tutto 😉

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    1. L'ho scoperto sulle pagine di Cinema Estremo, blog che ti consiglio 🫣 che dire... sapevo fosse tosto ma non immaginavo così tanto 🤤

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  2. Sapevo che era un film che potevi reggere benissimo, considerato che l'ho retto io....😉, un film che non potevi mancare perché in quell'edizione festivaliera si parlava soprattutto di questo film relegato nella sezione horror di cui credo sia stato il migliore....la sorpresa che in un finale rimescola tutte le carte.
    L'hai scoperto su un blog? Te ne avevo parlato io sul post di Nocebo, va beh....👋

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    1. Ah... (ri)visto ora, sorry 😅 con te stavo schiumando di invidia per l'ultimo di Vermut, che ha annebbiato tutto il resto 💔 su quel blog però (che consiglio a prescindere) mi ha catturato la locandina che ho postato. Ha il suo innegabile fascino, come il film, del resto.

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  3. Ahahaha, mi spiace ma Manticora non l'ho visto neanch'io come ti ho scritto, hanno dedicato a Vermut la rassegna, ho visto solo Magical girl che sinceramente.....mi aspettavo qualcosina di più considerati i tam- tam del web negli anni passati. Lui (Vermut ) è un ragazzone con cui potevi chiacchierare tranquillamente. Hanno presentato tutti i suoi film e ogni volta lui era in sala a parlarne.....lo trovavi sempre in giro per Torino.
    Ho buttato un occhio al blog, credo che Josiah sia all'acqua di rose rispetto al vasto programma 😁 cinema troppo estremo non fa per me.

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    1. Ti dirò, a me i film di Vermut sono piaciuti molto. Per me una bella mente, saperlo così me lo rende ancora più simpatico :)

      Eh sì... quello ha il disagio come integratore per il caffelatte la mattina. Se non sopporti l'eccesso, può esserti fatale ^^'

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