DEAD DICKS, di Chris Bavota & Lee Paula Springer

Becca ha appena vinto un dottorato presso la sua università e ha una settimana di tempo per accettare, ma prima deve dirlo a Richie, il suo problematico fratello. Questo la anticipa, chiamandola per dirle che c'è un problema. Infatti aveva tentato il suicidio, ma si è ritrovato partorito da una fessura vaginiforme nella parete di camera sua e...

Diciamolo chiaramente, a fare i fighi con una trama molto ganza sono capaci un po' tutti. Certi addirittura con una sola idea venuta bene ci campano tutta la vita - sì, George Lucas, sto parlando di te. C'è però anche quello strano tipo di talento, non apprezzato da tutti, che consiste nell'ottenere qualcosa di valido da ciò che sulla carta farebbe storcere il naso persino a uno negli stadi terminali della sifilide.

Dead dicks appartiene proprio a quella categoria.

Una trama che più stupida di così proprio non si può (e lo ammetto, forse tutto studiato, perché mi ha incuriosito proprio per quella...) ma che alla fine, non senza qualche scivolone o ingenuità, lascia davvero appagati. Non si parla di un miracolo, ma sicuramente questo film parte con una delle idee più folli sentite di recente e la sviluppa in maniera interessante, con dei picchi pure inaspettati che riescono a prendere proprio in contropiede.

E prendono in contropiede proprio per il modo in cui si presenta, iniziando con una sequenza iniziale di quattro minuti dove ci viene mostrato il suicidio di Richie, in maniera così spoglia ed essenziale da togliere qualsiasi sensazionalismo a un simile momento. Poi prosegue sui toni della commedia grottesca e arriva alla fine divenendo tutt'altro.

Chris Bavota e Lee Paula Springer gestiscono tutto con una delicatezza e una fermezza che fa sembrare incredibile che questo sia il loro esordio come coppia registica. Non c'è quasi nessuna incertezza e il film non paventa tutti i problemi di molte pellicole dirette a quattro mani, ovvero quello di non avere una propria identità perché una delle due personalità non sopravvenga sull'altra. E' diretto con garbo, brio e riesce a gestire l'inevitabile pesantezza di temi e situazioni simili senza abbandonarla del tutto o ingolfando la narrazione.

Anche il fatto che duri meno di un'ora e mezza aiuta parecchio, diciamolo pure. Nolan e Jackson avrebbero solo da imparare, perdiana!

Ma solo di una trama assurda non si vive. Dead dicks infatti non è solo un horror-comedy basata sull'assurdo e il nonsense, perché è palese come il tutto sia solo un grande metaforone - anche abbastanza grossolano - per parlare di rinascita e ricominciare, condito da questo particolare rapporto tra due fratelli non proprio convenzionali che nella loro vita hanno fatto più di un passaggio del testimone.

E vi dirò, mi sono proprio piaciuti Becca e Richie.

Mi è piaciuto quel loro esserci nonostante tutto, mi sono piaciuti quei particolari sul loro passato che affiorano mano a mano, insieme a verità taciute e non dette, che accompagnano l'evoluzione della vicenda e delle loro assurdità.

Mi è piaciuto come loro due siano uno specchio del proprio vissuto, lei così determinata a reagire alla vita e lui, che inizialmente ha dovuto sostenerla, così refrattario e schiavo dei suoi demoni, di una malattia che non ha chiesto di avere ma che si è ritrovato. E mi è piaciuto il rispetto con cui i due registi hanno saputo mostrare la cosa, così come quella terribile sequenza iniziale, dando un'umanità inaspettata a un film che si presenta con un simile titolo e con dei tali presupposti.

Il funzionare meno quando la propria vera natura si palesa è tipico di tutti quegli esperimenti che usano il genere per parlare di tutt'altro, e qui abbiamo a che fare anche un un esercizio di stile finale un poco poraccio (della serie: mo' come concludo?) ma l'occhio rimane sempre su loro due, Becca e Richie, una delle coppie cinematografiche più belle viste negli ultimi anni - e con due attori dall'alchimia invidiabile.

Forse non per tutti. Più che altro, è dura (lol) convincere qualcuno a guardare un film con una trama simile. Ma davvero, messo da parte il body horror a là Cronenberg dei fighetti, vi perderete tanta di quella umanità da volerne ancora.







Commenti

  1. Questo sembra essere proprio uno di quei film che non possono lasciare insoddisfatti gli appassionati del genere, con un pizzico di assurdità che sempre amo ricercare quando devo scegliere qualcosa da guardare.

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    1. Se ti piace l'assurdità, hai pane non molto dead per i tuoi denti :) poi io l'ho trovato a suo modo profondo, anche.

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  2. Ma dove li trovi sti film? Vedi, un film così uno lo snoberebbe subito, invece...

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    1. Solo a me ha ispirato fin da subito? 😅

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    2. La cosa è quasi inquietante! XD

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    3. Abbastanza, ma sapete tutti che ho gusti particolari - altro che mr Gray!

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