#SPECIAL: chi bene inizia...
Le carriere, e quelle cinematografiche non fanno per nulla eccezione, sono costellate da buone intenzioni, ma spesso devono scontrarsi contro la più dura delle realtà, penetrate nel profondo della loro innocenza.
Tutti i presupposti per un bel porno, che è dove sono finiti diversi...
Perché la vita è una faccenda complessa e non sai mai dove può condurti. E così, come il secchione della classe che dopo le superiori si reinventa come serial killer, la stessa cosa è successa anche a diversi registi che dopo un esordio fulminante non hanno più saputo replicare il successo di quel loro primo ciack.
Una piccola carrellata di dieci celebri esempi, per irretire questa sonnacchiosa domenica.
DONNIE DARKO, di Richard Kelly
Io davvero non mi capacito di come possa una persone, qualunque persona, come possa creare uno dei cult movie generazionali degli Anni Zero per eccellenza e poi impantanarsi la carriera con così tanta facilità.
Perché dopo un film così, una roba come Southland tales ancora non me la spiego, e pure quel goffo tentativo di redenzione che fu The box...
V PER VENDETTA, di James McTeigue
Ok, io questo film non l'ho mai sopportato, anzi, mi fa venire davvero l'orticaria. Però, per onestà intellettuale, non si può negare che sia diventato iconico. Per chi, mi trattengo dal dirlo, ma resta il fatto che lo è.
Se voi che non capite un cazzo qualcuno vede la maschera di V, la riconosce subito.
Ma dopo McTeigue cos'altro ha fatto di altrettanto impattante sulla cultura pop? Ninja assassins?
HARD CANDY, di David Slade
Uno degli esordi più stronzi in assoluto degli ultimi anni per uno che ha avuto una carriera ancora più stronza. Perché non mi puoi mettere la fu Ellen Page che fa evirazioni e quant'altro, per poi proseguire con robetta tipo 30 giorni di buio e infangarti definitivamente con The Twilight Saga: Eclipse.
Fortuna che poi è diventato amicicicissimo di Brian Fuller che lo caricò a dirigere Hannibal e American gods. Ma cinema più nulla.
FRANKLYN, di Gerard McMorrow
Filmetto particolare e godibile che fu venduto come una roba d'azione quando invece era decisamente tutt'altro. Un titolo estremamente derivativo, come rischiano di essere tante opere prime, che però poteva dare dei buoni sviluppi per una carriera futura.
Invece nulla.
Ad oggi, tredici anni dopo la sua realizzazione, sembra essere l'unico titolo diretto da Gerard McMorrow.
Capisco che aveva Eva Green nel cast e non l'ha fatta spogliare, ma mi pare troppo come punizione...
MOON, di Duncan Jones
Il figlio di David Bowie esordì con questo piccolo film, in pratica la pellicola a cui nessuno può voler male per nessuna ragione al mondo. E' fisiologico, non c'è altra spiegazione.
Poi...
Ok, Source code era inferiore, ma estremamente divertente. Warcraft... beh, tutti hanno un affitto da pagare, alla fine. Ma Mute proprio non lo si può giustificare...
MONSTERS, di Gareth Edwards
Lo ammetto, di questo ne ho un ricordo piuttosto sbiadito. Lo vidi per caso in tv su RaiMovie parecchi un pomeriggio e ne restai particolarmente affascinato.
Ultimamente ho scoperto che il regista è andato a fare Godzilla e A Star Wars story: Rogue one.
CONSTANTINE, di Francis Lawrence
Io non capisco, vanno avanti per titoli infiniti ciofeche impressionanti, e quando viene una roba onesta come questo tutti scoprono di essere Roger Ebert. E sì, ho letto Swamp thing e Hellblazer, e sarà che forse è un film a cui sono affezionato per motivi miei, ma l'ho sempre trovato un intrattenimento onesto e divertente e con alcuni guizzi di regia.
Guizzi non ne ha più avuti la carriera di Lawrence.
E con tutto l'amore del mondo... se questo è il tuo film migliore...
LA SCOMPARSA DI ELEANORE RIGBY, di Ned Benson
Uno degli esperimenti cinematografici che anni fa fece parlare più in assoluto. Un tema non facile affrontato dal punto di vista delle due persone che vi avevano preso parte, un'operazione curiosa che prendeva dal vissuto stesso del regista.
Poi più nulla.
Benson lo attendiamo come sceneggiatore del film di Vedova Nera. Poi non si sa altro.
CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA, di George Clooney
George Clooney non mi ha mai fatto impazzire come attore, ma gli ho sempre riconosciuto un'incredibile intelligenza nella sue dichiarazioni. Ovvio che l'inevitabile passo dietro la MDP non poteva deludere, ma quando esordisci con qualcosa scritto da Charlie Kaufman sai già che quello dovrà essere solo un esperimento estemporaneo.
George re della giungla invece ha volto continuare.
E nulla, ha alternato titoli buoni con altri pessimi, ma quel suo esordio è ancora lì che lo guarda dall'alto.
GEORGE WASHINGSTON, di David Gordon Green
Un ottimo esordio per una carriera che poi ci ha regalato quella perla misconosciuta di Joe (dove Nicolas Cage è praticamente perfetto).
Poi però spiegatemi come ha fatto a passare da robe come Strafumati, Sua maestà e Lo spaventapassere...
Una cosa simile volevo farla io, ma non importa, va bene questo :D
RispondiEliminaComunque è strano ma non conosco alcune di queste prime volte, di questi più le seconde, una cosa è certa però, difficile fare centro subito ;)
E quando ce la fai, è ancora meglio mantenere fisso l'obiettivo. Certe volte è meglio iniziare in sordina e migliorarsi nel tempo...
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