FUORI DI CRESTA, di James Merendino

La vita di Stevo e Bob, due punk di Salt Lake City, mentre la vita va avanti e il futuro chiede loro i conti con la "vita vera", osteggiato dalla loro filosofia...

Ci sono film e film. Poi ci sono quelli che non hanno mai fatto parte della tua vita in maniera particolare, riuscendo però a farti ricordare molto di un periodo che forse vivi con troppa affezione. 

Erano quindici anni che non rivedevo Fuori di cresta, ma dannazione, comincio a capire perché molti ricordino in maniera fin troppo romanzata un periodo di merda come l'adolescenza...  

Della mia adolescenza ricorderò sempre il mio avvicinamento alla musica. Ecco, quello con le sette note è un rapporto che ho vissuto con una certa complessità, ma fu nel 2005 che sentii il primo pezzo dei Manowar e da lì cominciai il mio percorso nella musica rock - poi coi tizi vestiti in mutandoni di bisonte iniziò una vera e propria ossessione, ma questo è un altro discorso. L'anno dopo feci amicizia con un ragazzo fissato con il punk e fu proprio lui a consigliarmi questo film.

Che ripeto, era un film che non rivedevo da quindici anni.

Però sono bastati i primi minuti per riportarmi alla memoria tutto quell'entusiasmo che, brutto a dirsi, poi non c'è più stato. L'entusiasmo di chi ha tutta la vita da vanti ma la fame di chi potrebbe morire da un momento all'altro.

Ecco, credo che il rock, il metal e il punk - con tutte le differenze esistenti, pur partendo dalla medesima matrice - siano generi che rappresentano l'adolescenza in maniera perfetta proprio per quello

Danno la velocità, l'apparente senso di sazietà... l'illusione di aver trovato la tua dimensione, che in un'adolescente hanno presa certa.

Poi viene la "vita vera"...

Scopro solo dopo averlo rivisto che di questo film esiste anche un seguito, Punk's dead, e che il capostipite prima di diventare un film di culto fu addirittura allontanato dal circuito annesso. Ora, invece, si è trasformato in un vessillo dei cult-movie, per quanto dimenticato dalla cosiddetta "cerchia che conta" - davvero, erano eoni che non lo sentivo nominare o citare.

James Merendino prevalentemente è conosciuto per questo film e non ha più saputo trovare lo stesso successo dopo. Anzi, ho visto delle sue foto e non mi è sembrato avere una bella cera, poi scopro addirittura che si è imbarcato in un progetto che abbracciava il Dogma 95 e ho capito che bisogna pregare molto per lui. Ma questo film rimane...

Alla fine, cos'è Fuori di cresta?

Un manifesto del movimento punk? 

Una sua accusa? 

Un coming of age?

Qualcosa che puoi apprezzare veramente solo da adolescente?

Diciamo quasi tutte queste cose.

E' un film che gioca un campionato a sé. Ma soprattutto, è un film divertente. Davvero, ho riso e mi sono emozionato come quando lo vidi a sedici anni ma, ripeto, per apprezzarlo (o ri-apprezzarlo) veramente bisogna essere adolescenti o averlo visto la prima volta in quel periodo.

Perché è proprio agli adolescenti che parla, quelli che possono capire solo l'aspetto più superficiale. 

Ci sono i punk, c'è la cagnara, ci sono le guerre con gli altri movimenti giovanili (che poi, Mod e New age io non ne ho mai visti, mi si aprii un mondo) e tutto quello che è annesso alla musica.

Merendino tratta tutto il tema come uno che ci è passato dentro fino al collo - pare sia quasi autobiografico - e la cosa assurda è che lo fa senza seguire una trama precisa, ma tenendo incollati allo schermo tutto il tempo, tra discorsi spassosi e perfettamente studiati, giochi di regia, infrangimenti della quarta parete e quant'altro.

Non ha mai un calo di ritmo o una parte che sia meno ispirata delle altre. Tante sequenze di natura semi episodica che però filano via lisce come se fossero incollate insieme in un unico discorso... che è quello che avviene, alla fine.

Il punk è stato un movimento che ha dato la sua importanza, come tutte le controculture. Entrare in una di esse per molti è un passaggio della vita... ma la vita, quella vera, è un'altra cosa.

Merendino non fa un'apologia di un genere. Mostra anche le contraddizioni di chi vi si vuole appoggiare e si cristallizza su quel particolare momento in cui avviene la presa di coscienza fino al passaggio successivo, quello verso l'età adulta.

Qualunque cosa significhi.

Tra l'altro, oltre a un Matthew Lillars (quello di Scream) mattatore assoluto, possiamo vedere anche degli ancora sconosciuti Til Schweiger e Jason Segel.

Per il resto, un poco - pochissimo - quasi mi ha fatto rimpiangere quella mia adolescenza alla scoperta della musica.

PS: il ragazzo punk che mi passò questo film oggi occupa un rispettoso posto di rilievo nell'azienda di famiglia.






Commenti

  1. Tu e Lisa vi siete messi in testa di farmelo rivedere per forza eh? A rotazione fissa durante la mia adolescenza, andava in coppia con "La guerra degli Antó" (storia vera). Cheers!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo ammetto, il suo articolo mi ha convinto a rivederlo 🤣🥲 e che bell'excursus nel viale dei ricordi è stato... 💔

      Elimina

Posta un commento

Ragazzi, mi raccomando, ricordiamoci le buone maniere. E se offendete, fatelo con educazione U.U

Post più popolari