NON SARAI SOLA, di Goran Stolevski

Una strega vuole rapire una bambina neonata per renderla la propria pupilla, ma la madre la scongiura di lasciargliela per almeno sedici anni. La fattucchiera accetta e, dopo aver marchiato la piccola, rubandole la voce, si dilegua. La madre della neonata allora fa vivere il frutto del proprio ventre in una caverna per tutto il tempo, ma la strega verrà ugualmente a reclamarla e a farle scoprire il mondo...

Tutti pronti a parlare di chi ha vinto o avrebbe dovuto vincere l'oscar, e nessuno si è accorto che è uscito anche da noi questo film macedone che è qualcosa di incredibile. Ci sto pensando intensamente da giorni e non ho avuto il coraggio di rivederlo, perché si tratta di un'opera assurda, inclassificabile e della quale si potrebbe parlare per ore.

Tra l'altro, è pure un esordio di tal Goran Stolevski, che non so come potrà reggere il tiro da qui in avanti dopo un simile inizio.

Parlare di Non sarai sola è difficile per una serie di motivi.

La prima è sicuramente culturale, perché essendo ambientato in un imprecisato periodo storico agli inizi del secolo scorso e in un imprecisato luogo (suppongo Macedonia, ma perché macedone è la provenienza del regista e il grosso della produzione) attinge anche a una mitologia folkloristica e a un rapporto con la stessa che forse questa parte di occidente non può capire appieno, perdendosi molte sottigliezze in tutti quei rituali.

La seconda è che al proprio interno ha così tante tematiche e così tanti sviluppi, pur essendo molto lento e lineare, da poter dire quasi la qualunque in merito, volgendo attraverso la propria sensibilità le parti più criptiche (anche se, in realtà, è tutto piuttosto esplicito) e affrontando certe sequenze sempre attraverso la stessa.

Perché non sembra, ma è un film che sa essere insostenibile.

Se dovessi soffermarmi subito sugli aspetti che mi porterò dietro più a lungo, però, devo citare quelli meno teorici o tecnici, quelli dove la filosofia dell'immanenza per assurdo viene meno, ovvero quelli meramente evocativi.  

Stolevski piazza una bombazza fin da subito, presentandoci la strega con un escamotage basilare ma che, con quel design e gli occhi della stupenda interprete, riesce a imprimersi subito nella memoria. Sarà lei a rubarsi la scena fin da subito per tutto il film, anche perché è proprio intorno alla sua figura che graviterà tutta la vicenda, ogni evento che si sussegue sullo schermo è conseguenza o lascito di quanto fatto da lei, pertanto non poteva che essere impattante anche allo sguardo.  

Il suo modo di parlare, di trasformarsi, i nomi che le danno, il design anche della pupilla con quello sperone, ma anche tutto il suo rapporto con la natura... sono tutte cose gestite con una malefica grazia che dona alla pellicola un fascino proprio, tra il malato e lo sporco, così come malato e sporco è il mondo che mostra.

D'altronde, siamo in un posto dove il più pulito c'ha la rogna e ogni interazione sociale - anche quella all'interno del nucleo familiare - è dominata da un forte maschilismo. Ripensandoci, non mi sembra un caso che la strega si rivolga proprio a una "madre single" del tempo e che il rapporto tra le due sia quello che sia.

L'ennesimo elemento che segna l'intelligenza di scrittura del film.

A cui va sommato anche l'uso del voice over, che va a formare le parole di una persona incapace di parlare e che del mondo non sa nulla. Mentre la videocamera ci mostra quello che (non) succede, sarà quella voce a guidarci, e la capacità di Stolevski (ricordo, autore unico alla sua prima esperienza) di tratteggiare un animo tanto candido che finirà inevitabilmente per sporcarsi col mondo che le è stato precluso per tutto quel tempo, ha dell'incredibile, perché tanti hanno parlato dell'innocenza ma pochi hanno saputo rappresentarla in maniera così poco ruffiana.

Non sarai sola non è ruffiano per nulla.

Non risparmia nessun colpo, lascia a marcire in un angolo il senso del pudore e del lecito e ci mostra l'innominabile, per dare tutto il senso di fastidio, disgusto e malata meraviglia di cui sopra. Ma il vero miracolo è quello di riuscire a essere non solo bello, quanto un film sulla bellezza, dopo averci mostrato tutto quell'orrore.

Non sarai sola, è il titolo...

Non sarà sola nemmeno la forma con cui la conosceremo, perché cambierà fattezze da un momento all'altro, vedendo certe narrazioni da esterna e poi da interna, operando dentro e fuori dal sistema che qualcosa deve fare con lei.

Cambia veste così come più volte cambia veste il film, ci parla di tante cose che alla fine si riassumono nella vita e nei suoi passaggi, nel prendere controllo perché non si è sola, c'è il mondo.

E sarà la differenza principale tra la protagonista muta e la strega, quello che ha differenziato gli esiti delle loro esistenze (ci sarà un flashback dalla crudezza disarmante) e che ci condurrà al fine ultimo delle intenzioni della fattucchiera.

"Perché per te è stato così facile?"

Una frase che contiene un mondo e un personaggio indimenticabile che firma il suo epitaffio nella più poetica delle maniere, senza risparmiarsi e senza risparmiarci nulla. E quella pupilla che saprà affrontare l'ultima battaglia in quella maniera, dandoci quello sguardo finale sul mondo, sul suo orrore ma anche sulla sua bellezza.

E' un film sullo scoprire tutto, il bello, e sull'opportunità di riuscire a vederlo, questo bello. E a questo si collegano tutti gli altri temi, tutte le scoperte che si possono fare in una vita e nel suo viverla. Non proprio la cosa più semplice da raccontare col primo film, ma il buon Goran ci riesce a sembra quasi senza sforzi...

Anche qui, posto sicuramente sconclusionato, ma quello che racconta è così alt(r)o che trovare una linearità espositiva è davvero difficile.

Guardatelo e lasciatevi rapire da questa storia di disperazione, orrore, scoperta e amore. Non ne uscirete uguali a prima.







Commenti

  1. Una di quelle opere che capita di trovare per caso, senza cercarla, e alla fine del film ti senti migliore. C'è sempre da imparare anche dopo i 50, parlo di me, e certi film fanno solo del bene. Appare realizzato con una naturalezza da non credere. Buona giornata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è da imparare SEMPRE, ad ogni età. E sì, dici benissimo, è un film che ti fa sentire migliore 🙃
      Buona pasquetta 🥳

      Elimina
  2. Film come questo chiedono tanto allo spettatore e donano altrettante cose, che ovviamente cambiano da persona a persona. Forse proprio per la loro natura difficile se ne parla poco, ed è un peccato, perché un'opera prima così merita di essere vista e apprezzata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, ma una maggiore eco almeno nei circuiti degli appassionati me la sarei aspettata, invece è stato soffocato da titoli ben più blasonati...

      Elimina
  3. Ho appena letto una recensione stupenda nel" Buio in sala" e nel mio ristretto giro di cinefili lo vado segnalando da settimane. Buon martedì.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma Armellini non scrive recensioni, le sue sono scopate col cinema e con tanto di sigaretta finale. Non mi viene altro modo per definirle...

      Per il resto, bravissimə 🤓

      Elimina

Posta un commento

Ragazzi, mi raccomando, ricordiamoci le buone maniere. E se offendete, fatelo con educazione U.U

Post più popolari