QUANDO DIO IMPARÒ A SCRIVERE, di Oriol Paulo

Spagna, 1979. Per poter indagare meglio su un caso, l'investigatrice Alice Gould de Almenara simula uno stato paranoico per farsi internare in un istituto psichiatrico dove è morto il figlio del suo cliente, decesso che è stato fatto passare come suicidio. Ma la realtà mostra sempre tantissime sfaccettature...

Partiamo subito col dire che l'Italia è sicuramente un paese con molti problemi, ma nessuno parla mai della nostra incapacità di tradurre i titoli e di darci la zappa sui piedi da soli.

Perché non mi capacito come sia stato possibile tradurre Los renglones torcidos de Dios in Quando Dio imparò a scrivere, trasformando un titolo molto evocativo in una proiezione da cinema parrocchiale. Titolo che, tra l'altro, viene riportato in uno dei dialoghi cardine del film - tradotto giustamente - e che non trova un corrispettivo.

Insomma... cominciamo bene...

Traduzioni nostrane a parte, ogni tanto Netflix si ricorda che al mondo non esiste solo lammerda e che ogni tanto ci ha regalato dei gran bei pezzi di cinematografia. A questo giro chiama Oriol Paulo, uno che almeno in Spagna non ha bisogno di presentazioni - in caso, andate a recuperare Contrattempo - e gli dà carta bianca come faceva ai bei tempi andati.

Oriol Paulo quindi fa il classico film da Oriol Paulo.

Il che non è necessariamente un male eh, ma è così fedele alla sua impronta da giallo investigativo che a una certa mi sembra già di sapere cosa aspettarmi, tanto segue lo schema problematica-indagine-twist finale.  

Qui si mette d'impegno, adotta degli stratagemmi in più per infinocchiarci e riesce a capovolgere il film... negli ultimi dieci secondi.

Anche questo è talento.

Resta il fatto però che i suoi film, per quanto possano essere discussi, alla fine funzionano.

Questo poi dura due ore e mezza e, siccome mi sto ufficialmente trasformando in un vecchio, il minutaggio superiore a una partita di calcio ha un drastico peso sulle mie scelte. Tra l'altro, ebbi la malsana idea di guardare questo con la wing woman dopo dieci ore di turno e... beh, sono rimasto sveglio fino alla fine. Quindi sì, è un buon (ottimo!) film, che sa intrattenere, ha ritmo e non si lesina in quanto a colpi di scena e scervellamenti vari.

Solo per questo io, che sono una mente semplice, mi ritengo soddisfatto. Volendo analizzare più in profondità vengono fuori i solito problemi alla Paulo-tipo, ma nulla che non mi faccia sentire in vena di sconsigliarne la visione. 

Poi c'è Barbara Lennie. Che, non ve lo volete vedere un film dove ci sta lei?

Tra l'altro, riesce a essere magnifica ugualmente nonostante un trucco e parrucco da pena capitale. Misteri della vita!

Tornando al film, resta fedele all'anima del suo autore, che però osa in una particolare soluzione di montaggio e sull'uso dei flashback, fino a una sequenza decisamente disturbante dove abbiamo un tentato stupro da parte di un disabile - seriamente, è davvero grottesca - e quel fantomatico finale che, non so voi, ma io di film ne ho visti, quelli capaci di rimanere perfettamente coerenti e di ribaltare tutto negli ultimi dieci secondi però sono pochi, e questo ne fa parte.

Quindi sì, funziona tutto, ma come già detto altrove e in precedenza, ho sempre la sensazione che ai film di Paulo manchi qualcosa, un contenuto effettivo che li elevi al di sopra del "film ben fatto", una tematica specifica da portare avanti e che non si risolva unicamente nella risoluzione di un mistero.

Anche perché il manicomio non offre mai lo scenario ideale per un'indagine sul concetto di verità che non sia unicamente funzionale allo svolgersi degli eventi, e il continuo affastellarsi di eventi e personaggi ingolfa la visione in un segmento centrale.

Su questi ultimi poi (ma qui, scusatemi, è perché ho lavorato in strutture simili) mi viene da domandarmi quanto sia giusta la rappresentazione, perché il prenderne in esame così tanti e non dare uno spiraglio di umanità a tutti loro li trasforma in macchiette, anche se ho voluto molto bene a un professore barbuto che si spaventava per il fuoco.

Per il resto, poco altro da aggiungere, ma per i film di Paulo è sempre così. Funzionano, ti intrattengono con situazioni stravaganti e ti stravolgono tutto sul finale. Una formula ben rodata, ma mi viene da desiderare che si approcciasse anche con altro, perché qui ha dimostrato che le scene lisergiche le sa fare molto bene. 

E non ascolterò più Summer wine come prima...

Netflix ogni tanto si ricorda che forse gli abbonati riesce a tenerli offrendo loro cose per cui valga la pena spendere soldi. Se solo lo rammentasse più spesso, non sarebbe affatto male.

Intanto guardatelo che ne vale assolutamente la pena. 

Sento già i "NOOOOO!" che griderete sul finale da qui.






Commenti

  1. Ho finito ieri il libro da cui hanno tratto il film che non vedrò se non nel caso che un domani esca il dvd visto la N da me inesistente .
    Scritto più di 40 anni fa 'Le linee storte ' di Dio è un libro che rapportato allo schermo potrebbe rischiare di non essere seguito al meglio o di naufragare tra 'reale' e non, teoria e verità. Come lettore devi rimanere concentrato e ricordare via via dinamiche e situazioni.
    Ciò non toglie che è un libro che ti cattura proprio per la situazione corale dentro un manicomio con personaggi ben descritti e variegati quanto incredibili e l'aspetto psichiatrico e se vuoi psicologico viene descritto bene considerato che chi scrive non è un medico.
    Da quanto leggo nel film sono state apportate delle modifiche credo per alleggerire e per rendere più intrigante la trama, anche se vari passaggi letti nelle recensioni hanno peggiorato e reso assurda una situazione da quanto ho letto.
    Un libro che potrebbe fare al caso tuo considerata la location e il tuo lavoro e potrebbe apportare maggior approfondimento a una trama 'macchiavellica', per il resto se il film funziona seppur senza guizzi o sorprese che inevitabilmente ti aspetti dal regista, anche il libro l'ho trovato originale ma centrato, complesso ma sincero. 8

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    1. Urca, non immaginavo il libro fosse così "vecchio" 😱 per il resto, grazie mille per la disamina. Purtroppo non credo riuscirò a leggerlo a breve 😅😅

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