SHADOW IN THE CLOUD, di Roseanne Liang

Agosto 1943, Nuova Zelanda. La pilota della RAF Maude Garret prende posto sul bombardiere B-17 insieme allo stralunato (e maschilista) equipaggio, portando con sé un pacco che, a suo dire, è un segreto militare strettamente riservato. Il volo inizia, ma dovranno fare i conti col nemico e addirittura un gremlin...

Nel 2012 esce il film Chronicle, diretto da Josh Trank e sceneggiato da Max Landis, entrambi al proprio esordio cinematografico nel rispettivo settore. Quella pellicola fu una sorpresa un po' per tutti, perché amalgamava due generi che all'epoca erano in forte ascesa e in sovraccumulo (i supereroi e i mockumentary) creando un meta-ibrido in grado di sorprendere quasi chiunque.

Sembrava che la carriera di quei due buontemponi fosse in totale ascesa, ma ora ho quasi la certezza che Chronicle porti unicamente sfiga.

Josh Trank entrò in quel progetto che fu Fantastic 4, con tutte le conseguenze che quasi chiunque ricorda ancora, e credo che dopo Capone la sua carriera sia bellamente finita - io spero facciano un biopic sulla vicenda. 

Max Landis, invece...

Ecco, diciamo che la penna del figlio di John non ha più brillato come quella prima volta, fino al netflixiano Bright che lo ha reso lo zimbello di quasi chiunque, con tanto di Ayer, che se ne usciva malamente dall'esperienza con Suicide Squad a fare da cassa di risonanza. 

Non bastasse questo, arrivò anche il movimento #meetoo, accompagnato da una pioggia di testimonianze di un gran numero di donne, inclusa l'ex fidanzata dello sceneggiatore e altre sue vecchie frequentazioni, che lo accusarono di vessazioni sessuali e fisiche. Landis pare avesse usato le sue conoscenze e i propri soldi per uscirne sempre pulito.

Un film come Shadow in the cloud doveva essere la sua occasione di riscatto. Tenuto lontano dai riflettori di Hollywood, decise di ripresentarsi come autore di un film piccolo, libero e folle, con cui cercava di fare ammenda con una sottotrama femminista. Però i puritanissimi Studios non dimenticano, pertanto Landis fu estromesso proprio durante la lavorazione, col risultato che la regista Roseanne Liang dovette riscrivere il film a riprese iniziate, arrangiandosi come poteva.

Non finisce qui, però...

I sindacati degli sceneggiatori fecero un gran baccano per la faccenda, motivo per cui Landis è accreditato come autore del progetto. 

Ecco, un pistolottone assurdo e ben più interessante del film stesso (spoiler: mi ha fatto cacare) per farvi capire sotto quale luce hanno lavorato un po' tutti, con tanto di pandemia Covid di mezzo.

Questo non giustifica il risultato finale, ma spiega forse una parte della doppia anima di Shadow in the cloud, un film che parte col botto e poi si arrovella in una serie di soluzioni che, vuoi per il budget o altro, fanno storcere il naso a dir poco. E rovinare quella bellissima prima mezz'ora è davvero arduo, ma i nostri eroi ce l'hanno fatta.

Perché sì, quell'inizio è folgorante.

La Moretz costretta a portarsi tutto il film sulle spalle e a interagire con delle voci fuori campo. Quella che poteva essere una scelta di budget però è anche artistica perché, per assurdo, isolando la protagonista porta a vedere il mondo dalla sua ottica. Lei ha solo quelle voci, lei può immaginare i volti e collegare espressioni, tensioni e tutto quello che il branco di uomini le riverserà addosso.

Non so quanto merito sia della Liang o di Landis, ma quello, per me, è grande cinema.

In un qualsiasi altro film avremmo avuto scorci degli altri interni dell'aereo, ma qui no, ed è questa la sua forza - e, diciamolo, il suo risparmio.

Poi arriva il gremlin.

Ancor prima dei film di Dante, avevo visto questa bestia in un episodio delle Merry Melodies, anche se a rendere famoso il mostro fuori dalle leggende interne della Royal Air Force britannica fu proprio lo scrittore Roal Dahl con un racconto omonimo. La storiella arrivò nelle mani di Walt Disney, il quale decise di utilizzarlo per dei corti di propaganda mai realizzati, così l'idea passò alla concorrenza. Forse però i più acculturati avranno visto l'episodio di The twilight zone scritto da Matheson stesso e riportato nel film a episodi sotto la firma di George "Mad Max" Miller.

Tra maschilismo da spogliatoio e leggenda folkloristica, abbiamo una donna che si batte contro la cultiura predominante. E non è un accostamento da poco.

Il film poi dopo questo inizio folgorante svacca tutto lo svaccabile, con trovate visive al risparmio che non ti spieghi e scene che sono palesemente ritagliate da quelli che erano i piani originali e poi incollate alla buona nella nuova veste produttiva che il film ha dovuto assumere di conseguenza. 

E nonostante la sua natura di B-movie, diventa tutto troppo ridicolo per poterlo prendere anche solo come mero divertimento "alla Overlord", dato che nel suo cercare di essere progressista assume un aspetto quasi reazionario nel dare mascolinità a un personaggio femminile a tutti i costi, con tanto di ammmereganissima dedica finale alle donne in aviazione - ma non erano neozelandesi?

La Liang fa quello che può e ha i suoi momenti più che felici, sia dentro che fuori le sequenze belliche, ma certe cose sono troppo idiote anche se viste con l'occhio della tamarreide. Specie se alla dichiarata leggerezza si dà uno spessore - riuscito, ma poi sputtanato.

Ci sarebbero poi anche delle cose da dire sul discorso della diversità mancata e della conformizzazione che il mettere un gremlin tra i nemici porta in campo, ma limitiamoci a dire che, nella storia di una donna attaccata da un mostro, la bestia non fa molto paura.

Del resto, mica è La Russa...






Commenti

  1. Povera Chloe ,dieci anni fa era considerata promettente,poi non ne ha azzeccata più nessuna

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    1. Beh... Sils Maria, Suspiria e Greta. Qualcosina l'ha fatto, dai 😁

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  2. Che ciofeca, anche a guardarlo come quello che è, un B-Movie che omaggia tutti i titoli giusti, almeno un minimo di logica di base, o rispetto della fisica ci deve essere, altrimenti è un attimo che finisci in zona La Russa ;-) Cheers

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    1. E dire che fino alle scene a testa in giù ero piuttosto entusiasta. Poi... 🤢

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  3. Vado controcorrente dicendo che l'ho adorato, divertentissimo e cazzuto dall'inizio alla fine. E la Moretz è tornata ai fasti degli esordi!

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    1. Guarda, sono una mente semplice, ma all'arrampicata alla Spider-man sulla fiancata dell'aereo i miei neuroni non hanno retto... 😅

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