L'UOVO DELL'ANGELO, di Mamoru Oshii

Una strana bambina dai capelli bianchi vive su un pianeta desolato e abitato da strani tizi che cercano di pescare dei pesci-ombra. Un viaggiatore spaziale, con pochi ricordi circa il proprio passato e armato di una spada cruciforme, la incontrerà e...

Ultimamente mi sta capitando di parlare di un sacco di film e libri che "non hanno avuto il successo meritato" o coi quali nemmeno mr Time è stato particolarmente clemente. E fidatevi che non serve cercare troppo, spesso addirittura nella produzione di chi è universalmente riconosciuto come maestro capita quel tassello dimenticato. 

Questo L'uovo dell'angelo, o per i puristi, Tenshi no tamago, dato che una traduzione ufficiale non c'è mai stata, appartiene proprio a questa categoria.

Oggi infatti sarà pur semplice farsi i rasponi su Ghost in the Shell e improvvisarsi benzinai, ma il buon Oshii come tutti ha iniziato da qualche parte e arrivare al suo capolavoro immortale non è stato semplice. Anzi, poteva tranquillamente non esserci - non come lo abbiamo conosciuto, almeno...

Vanno fatte infatti delle specificazioni...

Oshii iniziò a farsi notare proprio nello Studio Pierrot, lavorando a un altro cult: Lamù. Curò diversi aspetti della serie e ne diresse più di cento puntate, immettendo silenziosamente i tratti tipici del suo stile, ancora embrionale. Arrivò a dirigere Only you, il primo film cinematografico della smutandata, che nonostante il successo di pubblico e il plauso della stessa Takahashi, il regista rinnegò, perché di base un mero fanservice. Beautiful dreamer, il secondo step sul grande schermo per il bikini leopardato, cambiò drasticamente le cose...

Il precedente script era stato scartato dalla produzione e Oshii dovette riscriverlo tutto da solo. Approfittò dell'occasione per prendere il pieno controllo del progetto e dare così una sua visione dall'interno del franchise, scontentando però lo zoccolo duro di estimatori e costringendo l'autrice originale a non esprimersi in merito.

Crollati tutti i ponti con Urusei Yatsura, Oshii cadde anche in una profonda crisi religiosa - non nascose mai di essere credente, basti pensare all'epitaffio riportato all'inizio del film Innocence - e riversò tutta la propria tristezza, angoscia e frustrazione in questo film, ufficialmente il suo vero "esordio" come autore completo e vero specchio del suo modo di fare cinema.

E ricordiamolo, nonostante la sua passione per la fantascienza, lavorare negli anime per lui fu quasi una casualità, dato che la sua palestra cinematografica era quella di Bergman e Fellini e ad essi si ispira per la gestione dei tempi e dell'immagine.

Tenshi no tamago è ovviamente un flop assoluto, tanto che il nostro non riuscirà a trovare lavoro per i prossimi tre anni, data la fama di "regista incomprensibile" che si era cucito addosso. E dopo un film come questo non mi sembra strano...

Tra l'altro, per anni si è dibattuto sul possibile significato dell'opera, tanto che lo stesso Oshii dovette dire a una convention sul suo lavoro che... non ne ha uno.

Eh sì.

Stando alle parole dello stesso autore, quando lo diresse non aveva ben chiaro cosa volesse dir con questo film, che va riconosciuto come la possibilità di avere uno sfogo alla profonda crisi interiore che stava attraversando. Ogni particolare infatti è collegato a doppio filo alla distruzione e perfino le citazioni bibliche, segno immancabile in ogni lavoro di Oshii (qui però non c'era ancora la perenne comparsata del suo cagnolino), conducono agli episodi più distruttivi del testo sacro.

Se volete delle spiegazioni, quindi, abbandonate fin da subito l'impresa - anche perché su settanta minuti di durata,, i dialoghi comprendono al massimo cinque minuti e sono sempre molto criptici. Non capirete mai come mai il soldato spaziale ha i polsi fasciati (le stimmate?), se l'uovo conservato dalla bambina appartiene veramente all'arcangelo che non prese mai il posto della colomba durante il diluvio universale, così come non si espliciterà mai il senso di quei pescatori che cacciano le ombre di pesce giganti - scena magnifica, comunque. 

Ognuno interpreta il film come meglio crede, ma il senso di disillusione e perdita che traspare da ogni fotogramma è innegabile e tutto va diretto verso di lì. Io in tutto questo ci ho visto il senso di spaesamento di cui sopra e un uomo che, con maggior cinismo rispetto ai suoi simili che cercano ancora di fronteggiare l'impossibile, trova una risposta a sé stesso in un mondo che pare aver dimenticato goni tipo di logica, da buon materialista col suo chiodo fisso che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso.

Sembra che ci abbia capito qualcosa, ma onestamente...

Mi rendo conto che si tratti di una visione possibilmente ostica del filone "mannaggia a chi me l'ha fatto fare", ma davvero, per chi vuole barcamenarsi nell'impresa dico solo che sarà un'oretta spesa in totale meraviglia, se deciderete di abbandonarvi alla follia imbastita da Oshii. In fondo, l'arte non è semplicemente il bello, quanto la possibilità di entrare nella mente dell'artista, anche se il viaggio può non risultare piacevole o rilassante.

Perché per quanto non si capisca una pupazza questo è un film che vive di una vita personalissima, supportata dalle splendide illustrazioni di Yoshitaka Amano, il leggendario disegnatore dei vari Final Fantasy, vero secondo cuore di un film visivamente magnifico.

Disegni fatti A-mano, poi...

Ok, la smetto. 

Insieme a Belladonna of sadness una delle meraviglie animate dimenticate dalle ultime generazioni e che meriterebbero di essere riscoperte, specie per come risultano ancora oggi moderne e innovative. Anche se mi rendo conto che guardare qualcosa definito nonsense dallo stesso autore non può invogliare molto...

Comunque, quando le cose vi vanno male, pensate a come stava messo Oshii ai tempi. Poi magari ricordatevi che non siete lui e ridimensionatevi.






Commenti

  1. Ahahaha, sempre caustico!
    Sai, invece io credo che inconsciamente o no lui sapesse bene cosa stesse facendo, il nostro intimo si riversa su disegni, frasi, storie e spesso è la tua anima a comporre, non mi meraviglia tutto questo, peccato che spesso è la tristezza a guidare questi racconti, la gioia non ti porta a 'creare '.
    Dirò una cretinata, mi sono sempre chiesta come uno straniero di cultura tanto diversa dalla nostra possa assorbire Fellini o Bergman, che hai citato, sapere che dall'estero conoscano registi da noi così importanti come Olmi, Scola, Rosi, sentirli nominare da artisti stranieri mi lascia sempre un tantino perplessa (ti ho detto che esprimeva un concetto astruso...)
    Per il resto un campo che non conosco per niente, ma ho letto volentieri e ho notato che ultimamente spazi con la cinematografia. Le piattaforme offrono grandi opportunità e i recuperi danno una marea di soddisfazioni. Nel mio piccolo lo faccio con i dvd e spesso trovo delle chicche.
    Un caro saluto.

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    1. Beh Lory... ormai dovresti conoscermi 😜

      Sicuramente era guidato da qualcosa che gli ha permesso di tradurre in immagini le sue sensazioni. Però il "non senso" del film lo dichiarò lui stesso in persona, anche se è famoso per l'ambiguità delle sue dichiarazioni. Infatti l'ultima sul suo abbandono spero sia un suo modo per dire che tornerà sotto altre vesti 😢
      Per quanto concerne la gioia, ti riporto quanto disse Tenco: quando sono felice esco.

      Su quegli autori... Sai che in realtà un Giappone sono esterofili quanto noi? Non a caso molti anime come Heidi, Anna dai capelli rossi e Papà Gambalunga sono tratti da libri europei, ergo anche il cinema occidentale ha un suo fascino.

      Io ti ringrazio sempre 🥰 questo però non c'è su nessuna piattaforma. Se vuoi approfondire lo trovi caricato coi sottotitoli su YouTube 🍻

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  2. Grazie per la dritta ma credo sia stata più interessante la tua recensione / spiegazione.
    Occhio che sto mese è in uscita Sorogoyen con un suo film e Ari Aster con Phoenix .

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    1. e allora rincaro la dose passandoti questo link, che vede pure la collaborazione del Frusciantone nazionale. Se non ti viene voglia di approfondire questo regista immenso, alzo le mani.

      https://www.youtube.com/watch?v=dRqiKA-mnZM&t=1448s

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  3. 'Quando sono felice esco', appunto 👍

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    1. Io sto felicissimo ma, complice una febbre assurda, sto recluso da una settimana 🤣 anzi, a casa sono sempre stato molto bene... 🫣

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    2. No, ma infatti attualmente la felicità non è il mio stato d'animo, anzi è un periodo di confusione e scelte che vorrei fare ma difficili da attuare, stato attuale: pensieroso. Era riferito il mio assenso proprio alla frase che hai riportato che indica proprio il non ripiegare sui propri pensieri quando sei felice ma appunto 'uscire', senso lato e metaforico 😃
      Anch'io amo il rifugio della casa, e mi dispiace che lo stato di salute non te la fa vivere come vorresti, ma approfitta per dedicarti maggiormente alle tue passioni come appunto fai. Se può consolarti, quest'inverno ha lasciato a casa un mare di persone, difficilmente faccio un'influenza, quest'anno l'ho fatta ben tre volte, l'ultima a febbraio mi ha messa KO, una tosse canina pareva....morale della favola ho preso la palla al volo e ho smesso di fumare, sono due mesi che non fumo e di questo sì, ne sono felice.
      Ciao, Buon tutto, buone visioni!

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  4. Se Kon è stato il Kubrick della sua generazione per quanto riguarda la sua generazione, non saprei come catalogare Oshii. Fatto sta che si è fatto quasi tutti i generi, oltre al più che citato GitS, indubbiamente anche Patlabor (secondo film su tutti). Qui invece siamo più dalle parti di Lynch o di neo-surrealismo, comunque un'animazione che può avere come parente il recente Mad God di Tippet.

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