BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE, di Zack Snyder

Lo scontro con il generale Zod ha lasciato una ferita aperta e Bruce Wayne, il crociato incappucciato di Gotham, alias Batman, decide di indagare sulla natura del kryptoniano, deciso a eliminate lui e la minaccia che rappresenta. Intanto un certo Lex Luthor...

A riprova che alla Warner non hanno mai avuto le idee tanto chiare... questo in origine doveva essere il seguito di Man of steel, solo che i vertici poi decisero di rimaneggiare tutto, in modo da poter inserire Batman, poi Wonder Woman e accennare pure altri supertizi che sarebbero andati a creare in futuro la tanto blaterata Justice League. Alla sceneggiatura fu confermato Goyer, salvo poi essere sostituito in corso d'opera da Chris Terrio, che dovette riscrivere il film. Venne ingaggiata pure la mia futura fidanzata Jena Malone, salvo poi essere tagliata dal montaggio finale, e l'annuncio di Ben Affleck come nuovo Batman fece addirittura partire una petizione inviata direttamente al presidente Obama per farlo rimuovere dal progetto.

Ah, poi spoilerarono la presenza di Doomsday con un trailer.

L'impegno serve in qualunque cosa, ma certe volte devi pure mettercene il doppio per gestire tutto così male. Il risultato fu un film pernacchiato quando era ancora allo stadio larvale e che, una volta visto il buio della sala, ricevette tutte le derisioni che si erano ipotizzate. Ci regalò pure il meme di sadfleck, una cosa così grottesca che fa ridere a profusione ancora oggi.

Nel tempo poi è stato pure in parte rivalutato positivamente ed uscì pure una director's cut con del materiale inedito. Dal canto mio, l'unica cosa che mi sento di dire sia su questo film che su Snyder, avviene tramite il confronto col megaevanto Civil war dei Russo bros. di quello stesso anno. Tra i due, il secondo sarà sicuramente quello più riuscito, ma si tratta solo e unicamente di un episodio di una lunga serie-tv su grande schermo; questo di Snyder invece è cinema,

Pessimo cinema, eh. Ma sempre cinema. E trovare  un prodotto di largo consumo che mantenga intatto lo stile di un cineasta per me ha vinto a prescindere, anche se è una burinata come questa.

D'altronde parliamo del tizio che disse di aver voluto la v anziché il vs nel titolo per non far concentrare troppo sullo scontro trai i due. Una cima, proprio...

Purtroppo quello con cui abbiamo a che fare è un film estremamente pasticciato e che, per quanto nel seguire le vicende di uno che in origine aveva le mutande sopra il costume e un miliardario affetto da doping che si veste da topo volante serva una sospensione dell'incredulità non indifferente, risulta difficile mettercela quando il tutto è così tronfio, autoreferenziale e serioso. Una cosa che può anche piacere sul momento, poi però vedi le orecchiette sopra la maschera di Affleck e ripiombi nella dolorosa realtà. 

Un film che è una trashata oscena già dal titolo che si prende con una serietà che nemmeno Tarkovskij quando gli andava bene, apparendo sempre più ridicolo mano a mano che i minuti passano, anche per delle soluzioni che, per quanto sia la sospensione di cui sopra, non hanno il benché minimo senso.

Perché non riesco a capire come faccia Supes a seguire Lois in Medio Oriente e a non accorgersi poi di cose che accadano sotto il suo naso, non mi spiego la distanza geografica tra Metropolis e Gotham che viene glissata in pochi minuti o in un tranche di battuta, non mi capacito di come il più grande detective del mondo parta in quarta senza nessuna prova effettiva sulla reale pericolosità dell'azzurrone quando per tutto il film indaga con la pedissequità di uno stalker, insieme a tutto il resto (navicelle aliene che parlano in inglese di default, codici genetici che agiscono ad minchia canis e via dicendo). 

In pratica, un film da far vedere ad ogni corso di scrittura creativa per far capire cosa non si deve fare in una storia.

Ma soprattutto, questa oscurità perenne (a Metropolis e Gotham non c'è mai il sole) che non aggiunge nulla e anzi, toglie la dicotomia delle due figure, perché Superman non appare come il simbolo di luce e speranza che dovrebbe essere. Sono solo due oscurità che si scontrano, facendo a gara a chi ha più problemi - uno di schizofrenia, l'altro di sempliciosità - senza che vi sia un confronto visivo, oltre che a chiacchiere. 

E poi quel #marthamoment che ancora oggi segna la storia.

Che davvero, un colpo di genio sfruttato il più malamente possibile. Perché un conto è la figura della madre, un altro quella della semplice omonimia, sena la quale sarebbe caduto tutto il castello.

Snyder ancora oggi lo difende a spada tratta, ma davvero, per me si tratta di qualcosa di insalvabile. E lo scontro massimo tra le due massime icone della Distinta Concorrenza si meritava davvero ben altro trattamento.

Dal canto mio, ricordo ancora il senso di colpevolezza che mi assalì una volta uscito dalla sala. Io e gli altri spettatori ci eravamo scambiati una rapida occhiata gravosa, come se avessimo partecipato a un crimine comune. Fuori pioveva e incrociai lo sguardo con quello di un uomo. Non dicemmo nulla. Ci abbracciammo e piangemmo le anime perse, comprese le nostre. 

Quell'uomo era Ben Affleck. 





Commenti

  1. Madonna il Momento Marta! Ricordo le mascelle dell'intero cinema che cascavano..che film del piffero...e che cane maledetto è Cavill....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero... Che in sé sarebbe un'idea geniale, ma sfruttata malissimo. Perle ai porci, proprio.

      Elimina
  2. Impossibile difenderlo, un film pessimo sotto molti punti di vista.

    RispondiElimina

Posta un commento

Ragazzi, mi raccomando, ricordiamoci le buone maniere. E se offendete, fatelo con educazione U.U

Post più popolari