THE HEAD HUNTER, di Jordan Downey
Ora, non so voi, ma se una persona ha il coraggio di ideare una roba simile e pure di metterla in atto (con tanto di avviso sulla locandina che sono visibili delle tette già dal primo minuto - e non è sessismo, il disclaimer c'è davvero), allora avrai per sempre il mio rispetto e la mia stima.
Poi diciamolo pure, la cinematografia non è mai stata molto generosa col fantasy.
Il che è presto detto, mettendo in ballo anche il buon Peter Jackson con la sua sacra Trilogia - l'unica e sola, l'altra non è mai esistita. Perché per strutturare bene una storia di questo genere, è necessario per forza di cose un worldbuilt coi contrococomeri, una descrizione dettagliata del mondo in modo che ci si possa orientare e comprendere bene tutte le dinamiche politiche, ambientali e sociali che attraverseranno quelle contrade. Tutte cose che, non senza difficoltà o ridondanze, si possono ben affrontare in un romanzo o più, ma che nel cinema, arte dove la parola deve cedere spazio alle immagini, diventa un attimino più complesso. Ecco perché pure nella trasposizione dell'universo tolkieniano si sono dovute fare, anche per ragioni estetiche, molte concessioni all'horror.
Fantasy e horror poi sono cugini bastardi sotto molti punti di vista, perché spesso affondano le loro radici nell'irrealtà, in quello che nella vita di tutti i giorni non si può vedere. Basti pensare alle fiabe, che molto prima del PG-13 dei Grimm erano proprio delle storie horror a tutti gli effetti.
Chiedete a Biancaneve...
Downey cerca di realizzare un fantahorror rimanendo fedele alla propria natura di regista indie. Quindi, se vi aspettate i battaglioni epici... beh, andate a cercare altrove. In un'ora e venti quasi tutte le uccisioni avvengono fuori schermo e dei mostri vediamo solo le teste decapitate (marò, che faighe!) e l'intero film poggia sulle spalle dell'attore protagonista e sui bellissimi scenari. Il resto, è lasciato all'immaginazione e alla suggestione più pura.
Si tratta di un film molto pulp e grezzo, uno di quelli con pochi mezzi e tanta voglia di fare e di trovate alla bisogna, quindi anche questa suggestione continua corre il rischio di lasciare il tempo che trova, facendolo sembrare un fan-movie di Berserk - sigh, abbiamo ancora il cuoricione a pezzi. Quello che rimane però è la sua natura filmica che trova il giusto compromesso in tutti i suoi aspetti: suggerire ognu vicenda e sviluppo con le inquadratura, affidarsi pochissimo alle parole e lasciare che siano le immagini e le azioni a parlare.
The head hunter funziona sotto tutti questi aspetti. Nonostante una certa ripetitività iniziale - questo protagonista è uno degli avventurieri più noiosi di sempre - mette curiosità quando serve e fa paura quando è necessario incuterla. Ma soprattutto, il protagonista compie il suo ciclo e ci lascia con un finale molto bastardo. Non eccelle in nessun punto, e la battaglia finale forse risente fin troppo del budget risicatissimo, ma va avanti spedito come un bulldozer.
Mai sentito, l'incipit tuttavia non mi sembra male, chissà ;)
RispondiEliminaNon aspettarti il miracolo, ma se ti piace il brutti&sporchi&cattivi allora buttati!
EliminaFinale beffardissimo. A me è piaciuto parecchio.
RispondiEliminaIl tizio ha tutte le carte in regola per fare strada. Voglio vederlo alle prese con un film altrettanto "fantapulp" ma con un budget adeguato.
Eliminaa me visivamente interessa molto e sono sicuro mi piacerebbe
RispondiEliminapoi l'immagine che hai scelto per la review mi gasa un sacco^^
Visivamente fa molto con pochissimo.
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